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Prostata e disfunzione erettile

I disturbi del basso tratto urinario ed in modo particolare quelli legati alla ipertrofia prostatica benigna e la disfunzione erettile sono stati considerati fino a qualche anno fa dalla comunità medica come entità del tutto separate, con eziopatogenesi e trattamenti del tutto diversi.

I numerosi studi dell’ultimo ventennio basati sull’impiego di questionari distribuiti su vasta scala a soggetti di sesso maschile e volti ad approfondire queste tematiche hanno individuato numerosi punti di contatto tra queste due patologie che hanno un impatto tanto negativo sulla qualità di vita dei soggetti che ne soffrono.

I sintomi del basso tratto urinario, comunemente detti LUTS, e cioè frequenza minzionale diurna e notturna, urgenza con o senza incontinenza, dolore vescicale ed uretrale, difficoltà ad iniziare e continuare la minzione, getto ipovalido ed intermittente, gocciolamento terminale, senso di incompleto svuotamento vescicale, ecc. vengono comunemente attribuiti alla ipertrofia prostatica benigna, cioè all’ingrossamento della prostata ma in realtà molti di questi sintomi possono dipendere anche da una patologia della vescica, del collo vescicale, dell’uretra o a cause neurologiche o metaboliche e sono presenti anche nella donna.

Dagli studi sopra ricordati è comunque emerso che esiste una correlazione tra disturbi delle basse vie urinarie/ipertrofia prostatica e disfunzione erettile e questa correlazione è tanto più evidente quanto più grave è la sintomatologia urinaria.

Questa correlazione è inoltre indipendente dalla fascia d’età età dei soggetti e dalla presenza di comorbilitàcome diabete, ipertensione, dislipidemia, ecc.
Accanto agli studi epidemiologici altri studi hanno cercato di investigare su quali siano le possibili cause comuni che portano alla sindrome disturbi urinari/disfunzione erettile.

Tra le numerose ipotesi formulate quella attualmente più accreditata descrive l’ossido nitrico come il fattore principale coinvolto nell’eziopatogenesi delle due condizioni. Questo neurotrasmettitore che all’interno dei corpi cavernosi del pene provoca il rilassamento della muscolatura liscia e quindi l’erezione è stato riscontrato anche nella vescica, nella prostata e nell’uretra.

Una sua carenza, quale ad esempio è stata riscontrata nell’ipertrofia prostatica, porta ad un aumento del tono muscolare e quindi ad ostruzione delle basse vie urinarie.
Le comuni caratteristiche epidemiologiche e le possibili cause in comune, sebbene ancora fonte di dibattito, dovrebbero portare l’urologo cui si rivolge il paziente per problemi minzionali a considerare anche questa “nuova” sindrome e quindi indurlo ad indagare anche su eventuali alterazioni della sfera sessuale.

Va infine ricordato che uno dei farmaci per la disfunzione erettile, utilizzato con assunzione giornaliera e a basso dosaggio, si è dimostrato efficace anche nel migliorare la sintomatologiaurinaria e questo può essere considerato un’ulteriore conferma dell’esistenza di questa sindrome.